L’epidemia di Covid-19 che il mondo sta affrontando ha fatto emergere in modo inequivocabile riflessioni sull’uomo, sulla fragilità della sua condizione esistenziale e sul rapporto con la natura. Per chi si occupa di arte queste istanze non possono essere ignorate, a maggior ragione se la vocazione di un museo è quella di intercettare le urgenze emotive della contemporaneità offrendo una riflessione.
Negli intenti del suo fondatore, la Raccolta Lercaro nasce per questo: favorire la crescita umana e spirituale attraverso i linguaggi propri dell’arte per permettere a chi si alimenta delle sue riflessioni di lasciare “impronte” di senso attorno a sé. Per questa ragione la Raccolta Lercaro ha deciso di riconvertire la programmazione prevista per i prossimi mesi per mettere a disposizione di tre giovani artisti alcuni dei propri spazi espositivi da trasformare in atelier.
Dalla vicinanza con il Nuovo Forno del Pane attivo presso il MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna nasce il progetto IMPRONTE: uno spazio creativo che vuole diventare terreno di incontro e di dialogo sulle tematiche del sacro inteso come interrogativo di senso sull’esistenza.