La scomparsa del prof. Edoardo Di Mauro

 

La Presidenza e la Direzione dell’Accademia Albertina di Torino annuncia la scomparsa oggi 30 luglio 2024, all’età di 64 anni, il prof. Edoardo Di Mauro, uno dei più importanti critici militanti d’arte italiani, a lungo Docente della nostra Accademia.

La Presidente Paola Gribaudo, il Direttore Salvo Bitonti e la Vice Direttrice Vicaria Laura Valle e il personale tutto esprimono il profondo cordoglio alla famiglia.

Con grande tristezza comunichiamo che oggi 30 luglio 2024, all’età di 64 anni, Edoardo Di Mauro, Vice Direttore dell’Accademia Albertina, critico d’arte di rilevanza nazionale, membro del Comitato scientifico di “Nuova AICA Italia (sezione italiana dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte), titolare della cattedra di Storia e Metodologia della Critica d’Arte” e di quella di “Metodologia e Tecniche delle Arti del Contemporaneo”, già Direttore della nostra Accademia dal 2020 al 2023 e Direttore Artistico del MAU-Museo d’Arte Urbana di Torino e venuto meno all’affetto dei suoi cari, dei colleghi e delle colleghe e degli studenti e studentesse.

Nato a Torino da una famiglia cosmopolita italo-greca residente ad Alessandria d’Egitto, forzatamente trasferitasi in Italia nel 1957, dopo aver conseguito una Laurea in Lettere dal titolo “Marinetti ideologo”. presso l’Università di Torino, sotto la guida del Prof. Marziano Guglielminetti, comincia presto una carriera militante nel campo dell’arte contemporanea e delle politiche culturali.

Partecipe sin dagli anni Settanta del Novecento ai movimenti controculturali e alternativi più importanti, dopo aver attraversato la scena punk inglese e italiana, come critico musicale, e come scrittore, attore e organizzatore la scena cinematografica indipendente torinese, sceglie di radicare il proprio interesse scientifico, curatoriale e critico nel mondo delle nascenti controculture metropolitane, come il graffiti-writing e la street culture, diventando uno dei critici d’arte militanti più attenti ai fenomeni giovanili e alle nuove tendenze dell’arte contemporanea.

Negli anni Ottanta, comincia ad alternare l’attività curatoriale con l’attività di promotore, organizzatore e ideatore di politiche culturali e giovanili, fondando l’associazione culturale torinese “VSV” nel 1983 e ospitando nell’omonimo spazio dal 1984 al 2000, l’omonimo spazio espositivo torinese, alcuni dei più significativi esponenti della scena artistica di quegli anni.

Dal 1986 al 1990, con Mirella Bandini, Marco Rosci, Filippo Scroppo, Lucio Cabutti e Francesco Vincitorio, è stato membro del Comitato Scientifico del Museo di Arte Contemporanea di Torre Pellice; è questo il periodo in cui la critica e la curatela militante incontra il mondo delle istituzioni e l’impegno strutturato nelle politiche culturali.

Battaglie queste che lo porteranno a diventare condirettore artistico alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, dall’aprile 1994 a febbraio 1997, esperienza questa che nasce a seguito di battaglie sostenute dalla fine degli anni Ottanta per valorizzare gli artisti torinesi, soprattutto i più giovani, in uno scenario che vede da una parte la GAM chiusa dal 1981 e la totale assenza di politiche cittadine a supporto dell’arte contemporanea.

Seguirà, dopo questo periodo, un ritorno la curatela militante di mostre in spazi pubblici e privati, a Torino ed in Italia, e la trentennale esperienza di direzione artistica ed organizzativa del MAU – Museo d’Arte Urbana di Torino e i decenni di servizio all’Accademia Albertina, prima da insegnante e Vicedirettore Vicario e Direttore.

La sua attività di critico d’arte è stata incentrata principalmente sulle vicende artistiche del secondo dopoguerra, con una particolare specializzazione per l’ultimo quarantennio, sulle controculture giovanili e le culture metropolitane, il muralismo, il graffiti-writing e l’arte pubblica.

Lascia in eredità la partecipazione a numerosi seminari, dibattiti e convegni, più di 800 saggi, interventi in volume e cataloghi, oltre ad articoli su giornali e riviste specializzate tra cui “Il Giornale dell’Arte”, “Flash Art”, “Juliet”, “Segno”.

La sua continua attività di ascolto e promozione dei giovani artisti e degli studenti e l’esperienza del MAU-Museo di Arte Urbana di Torino ne hanno fatto negli anni un imprescindibile punto di riferimento, di cui in molti sentiranno la mancanza.

Per rispettare le volontà della famiglia, non vi sarà la Camera ardente nel Salone d’Onore dell’Accademia Albertina