L’ Accademia Albertina di Torino annuncia la scomparsa ieri 21 gennaio 2025, all’età di 63 anni, di Luca Beatrice, uno dei più importanti critici e curatori d’arte italiani e docente della nostra Accademia.
La Presidente Paola Gribaudo, il Direttore Salvo Bitonti, la Vice direttrice vicaria Laura Valle, il Direttore amministrativo Alessandro Moreschini, insieme agli studenti e ai docenti e al personale tutto, sgomenti e increduli per questa improvvisa scomparsa, esprimono profondo cordoglio alla famiglia di Luca Beatrice, alla moglie e ai suoi quattro amati figli,in questo momento così doloroso.
Docente appassionato, curatore, critico d’arte e giornalista con la sua scomparsa il mondo dell’arte italiana perde una delle sue voci più irriverenti, controcorrente, provocatorie, curiose, appassionate e visionarie. Già curatore della Biennale di Praga (2003- 2005), Commissario alla sezione Anteprima della XIV Quadriennale di Roma (2004), del Padiglione Italia alla 53ma Biennale d’arte di Venezia (2009), dal febbraio del 2024 Presidente della Quadriennale di Roma.
Membro di “Nuova AICA Italia” (sezione italiana dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte), titolare della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso la nostra istituzione, Beatrice è stato un importante docente della nostra Accademia e prima dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e dell’Accademia di Belle Arti di Brera, nonché docente allo IULM di Milano e allo IAAD di Torino svolgendo numerosi professorship, in prestigiose istituzioni internazionali.
Nato a Torino, il 4 aprile 1961, Luca Beatrice era laureato in Storia del cinema alla Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Torino, conseguendo poi il diploma di specializzazione in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Siena, sotto la guida di Enrico Crispolti. Tra gli anni Ottanta e Novanta, fu tra i primi in Italia a sostenere la generazione degli artisti emergenti e a dare visibilità alla nuova pittura italiana e alle nuove tendenze figurative, promuovendo artisti come il nostro collega Daniele Galliano, Marco Cingolani e Massimo Kaufmann.
Nel 2009, per il Padiglione Italia alla Biennale d’arte di Venezia, curò insieme a Beatrice Buscaroli un progetto espositivo incentrato sul Futurismo riletto, in omaggio a Filippo Tommaso Marinetti.
La sua attività curatoriale lo ha portato a curare mostre di risonanza: da Andy Warhol. Pop society al Palazzo Ducale di Genova (2016) a Edward Hopper a Bologna e a Roma (2015-2016), fino alle rassegne su Jackson Pollock e la Scuola di New York (Milano e Roma, 2018), collettiva Easy Rider. Il mito della motocicletta come arte (Reggia di Venaria, 2018), Diabolik al Museo del Cinema di Torino (2021), Carlo Levi alla Gam di Torino (2022), le mostre dedicate a New York, Londra, Berlino e Los Angeles per Gallerie d’Italia – Intesa Sanpaolo al Palazzo Zevallos di Napoli e la rassegna Futuro presso il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza (2020).
Luca Beatrice è stato Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino (2010- 2018) accompagnando all’attività curatoriale, quella di polemista e divulgatore dell’arte, della musica e della cultura pop. L’impegno civile e una visione di politica, sempre libera e mai ottusamente ideologica, lo hanno portato a scrivere saggi in cui i temi dell’arte si intrecciavano con i grandi dibattiti culturali del nostro tempo, come in Pop e Sex per Rizzoli, o in Arte e libertà? per Giubilei Regnani (2020). Sempre per Rizzoli ha dato alle stampe Da che arte stai? Dieci lezioni sul contemporaneo, pensato come strumento didattico e contributo critico diretto alle giovani generazioni.
La musica, soprattutto il Rock e l’Indie, e la cultura di massa sono state la passione di una vita e hanno innervato tutta la sua produzione intellettuale, che lo hanno portato a svolgere l’attività di critico culturale, musicale e del costume per quotidiani e riviste e a pubblicare saggi come le biografie di Renato Zero per Baldini Castoldi (2007-2017) e Lucio Dalla per Baldini & Castoldi (2016) e Canzoni d’amore per Mondadori (2018).
La nostra Accademia perde un docente di grande valore e un uomo di ironia, arguzia e grande preparazione e passione sempre capace di trasmettere la passione autentica per le arti, per la cultura e la ricerca alle nuove generazioni.