Descrizione corso: |
LA TV DOPO LA TV
La televisione italiana compie 70 anni (1954-2024), ecco una buona occasione per resettare il già detto e… ricominciare da quello che non si sa più o non si sa ancora dire non tanto sulla televisione ma piuttosto attraverso la televisione.
Riconoscere di non sapere cosa dire, anzi, di non avere niente da dire su qualcosa è infatti un po’ come scegliere di rimanere nei limiti di un orizzonte dove tutto si trattiene e si trasforma in possibilità. Si tratta quindi di scegliere di lavorare sulle tracce minime sospese tra quello che non è più, quello che non è ancora e… quello che resta: per un uso estetico, creativo della televisione.
Il corso ha l’obiettivo di sviluppare le possibili e differenti potenzialità creative a partire dall’utilizzo del linguaggio televisivo con particolare attenzione all’uso creativo dei materiali di repertorio e alle nuove forme di narrazione visiva.
Partendo dal codice innovativo per la combinazione visiva che era il montaggio stesso di Blob, il corso vuole stimolare sguardi inediti nel tentativo di trovare nuovi percorsi di narrazione e di lettura del presente.
Si forniranno strumenti per educarsi o rieducarsi ad attivare uno sguardo capace di elaborare e sfruttare i minimi segni rilevatori delle immagini, quei segni rilevatori, cioè, che collegano cinema, pubblicità, reportage, video arte, format Tv e web, e a ricostruirne la sintassi in una nuova narrazione originale.
In questo senso, si attiverà un vero e proprio modo di fare-guardare. Dalla polverizzazione cioè delle immagini fino alla loro simultaneità in associazioni più o meno libere… frammenti di narrazioni che circolano più o meno consapevolmente come costanti ideali che generazioni diverse e lontane possono riconoscere come proprie. Così che dietro ogni racconto c’è il ricordo di un altro racconto che svanisce per ricomparire in un altro racconto.
E dunque, attraverso il concetto di visibile – ciò che appare rappresentabile in una data epoca – si comprenderà che l’arte del vedere punta sull’invisibile, su ciò che collega la traccia visibile alla cosa invisibile.
Il corso ha una struttura modulare che si svolgerà come montaggio parallelo attraverso i seguenti item:
• Storia della televisione, teorie della comunicazione e codici del racconto.
Pensare immagini. Lo sguardo. L’inquadratura e la scena del quotidiano, lo spettacolo della realtà e la realtà come spettacolo. Il visibile, dalle immagini al linguaggio delle immagini. Leggere e scrivere immagini.
In questo modulo saranno analizzati i format televisivi (informazione, intrattenimento, etc.) dalle origini a oggi, per stimolare e veicolare la riflessione personale a un’analisi critica dei prodotti audiovisivi, attraverso percorsi guidati di lettura, interpretazione e rielaborazione.
• Teoria e tecnica del montaggio come luogo metaforico e di elaborazione tecnica dove si incrociano esperienze artistiche, musicali e visive.
In questo modulo gli studenti saranno introdotti alle tecniche del montaggio audiovisivo digitale e all’uso creativo del repertorio. Come recuperare frammenti di varia origine a più sensi possibili attivando un modo di vedere che è tecnica di invenzione e di riappropriazione.
• Elementi di visual storytelling.
Società dello Spettacolo, Civiltà dell’Immagine. La cultura che riceviamo attraverso i media è ormai una cultura essenzialmente audiovisiva. La cultura attraverso cui continuiamo a esprimerci ha invece ancora forma e carattere verbale. Della lingua scritta e parlata studiamo infatti a scuola grammatica, sintassi e retorica, mentre rispetto al linguaggio audiovisivo si è perlopiù distrattamente autodidatti.
Così che un momento speciale finisce per essere uguale all’infinità di momenti speciali spalmati sul web. Ricordi virtualmente sostituiti dai propri archetipi. Occorre dunque imparare a selezionare. A tradurre una visione (un’emozione, una serie di emozioni) in un processo visuale, in una narrazione.
Naturalmente, oltre a un supporto teorico, alla visione guidata e all’analisi di materiali audiovisivi e a un’introduzione tecnica alla scrittura, alla ripresa e al montaggio digitale, ogni incontro comprenderà un tempo di comunicazione e uno di verifica per stimolare riflessione personale e analisi critica.
Si tenderà, cioè, a un approccio personalizzato per valorizzare immaginario, talento e capacità di ogni singolo iscritto stimolando e veicolando la riflessione personale a un’analisi critica dei media e dei prodotti audiovisivi attraverso percorsi guidati di lettura, interpretazione e rielaborazione.
Modalità funzionale del corso sarà infatti quella propria di un laboratorio dove i partecipanti si porranno come “comunità” e come produttori di discorso, lavorando sulla fitta trama di scambi tra vita reale e rappresentazioni immaginali, per sperimentare e produrre nuove forme di comunicazione e di racconto.
Assieme, si lavorerà all’ideazione e alla realizzazione di un oggetto di comunicazione crossmediale partendo da un tema che sarà condiviso nei primi incontri.
Oltre alle lezioni che si svolgeranno in Accademia (e alle poche che si svolgeranno online), sono previsti alcuni incontri presso la sede della Mediateca Rai di Torino.
Si rammenta che l’obbligo di frequenza è dell’80% delle lezioni e del 50% per gli studenti lavoratori che presentino una certificazione di lavoro.
È obbligatorio iscriversi alla classroom del corso: https://classroom.google.com/c/NTYwMjAwMzgyNzky?cjc=3v4ghom
Bibliografia
Filippo Porcelli: Schegge, La Tv dopo la Tv. Il Saggiatore. Milano, 2007
Altri testi saranno indicati nel corso delle lezioni.
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