Descrizione corso: |
PITTURA CONTEMPORANEA
Riflettendo sulla formazione accademica, sulle basi della mia esperienza personale, cercherò di analizzare lucidamente quello che intendo basilare per un fondamento educativo di uno studente di Accademia Di Belle Arti. Mi riferisco nel caso specifico al corso di Pittura.
Il concetto di Pittura Contemporanea andrebbe sviluppato sulla base delle analisi specifiche. Riguardo ai periodi storici che vengono presi in considerazione dal corso, nel mio caso sarebbe dall’avvento dell’impressionismo ad oggi. Dunque lo svolgimento dei momenti storici andrebbero analizzati ricollocandoli nella contemporaneità di quel preciso momento.
Premessa: credo indispensabile per la formazione di uno studente di pittura un’analisi di tutti i procedimenti grammaticali che possano permettergli di avere una coscienza riguardo all’utilizzo dei materiali, dei supporti, dei media, delle tipologie installative della pittura. Questo per permettere allo studente di allontanarsi da un’area che chiameremo “naïve”. Da qui dovremo affrontare, ad esempio riferito al mio progetto di corso, un’analisi che ci farà capire meglio che grado di evoluzione la pittura ha raggiunto.
1°esempio:
Cosa differenzia fondamentalmente il lavoro di Gustave Courbet, Edouard Manet e i pittori più giovani, come Claude Monet, Paul Cézanne, o addirittura il fotografo Nadar.
Cercherei di fare capire allo studente le modalità attraverso le quali, in quel momento, avvenne la grande rivoluzione della “prima reinvenzione dei media”.
Sia Manet, ancora legato per certi aspetti alla tradizione “museale”, che Courbet, il quale sinvece se ne era distanziato in parte, come impianti sono ancora formalmente legati ad una applicazione grammaticale “Romantica”. Entrambi i maestri sono in un momento di grande transizione, e se Courbet è più staccato concettualmente dal museo, Manet grammaticalmente ha uno stato di atteggiamenti più avanzati e sarà lui infatti il primo tra i due ad abbandonare “il fondo bruno” per dare spazio all’utilizzo della “tela bianca”.
Nel giro di un decennio in tutta Parigi la tela sarebbe diventata una sorta di schermo bianco, forse non così distante da quello schermo che, con la nascita della fotografia, sarebbe diventato lo schermo bianco del cinematografo.
La fotografia in precedenza era nata negli studi dei botanici, da W.H. Fox Talbot ad Anna Atkins, quasi come “una curiosità appannaggio della scienza”. Da questa, che fu la partenza, vedremo come gli usi del dagherrotipo e del cianotipo con l’impressione per contatto, proseguirono con Man Ray, passando poi alle collaborazioni “luminose”di Rauschenberg e Susan Weil e arrivando fino alla mia generazione, che oltretutto ha affrontato queste tecniche, in un momento in cui queste erano divenute ormai ”tecniche morte”. Ritornando a Parigi: cosa avvenne, oltre che la tela diventasse “bianca”, per quasi tutti i pittori? Avvenne che all’improvviso i negozi di belle arti parigini iniziarono a vendere i colori ad olio in tubetto, cosa che rivoluzionò l’uso del colore e che mise in atto quello che sarebbe stato un ready made ante litteram (avremo avuto una intera generazione di artisti che avrebbe dipinto con gli stessi rossi, gli stessi gialli, gli stessi verdi…).
Ritornando allo specifico, che riguarda la formazione dello studente di pittura, mi immagino alla fine del corso un individuo preparato, che conosce perfettamente quello che accade nell’evolversi dei decenni e quindi riesce bene ad analizzare quali sono i dialoghi che hanno i pittori di una generazione con i pittori di quella precedente. Conoscendo e riconoscendo bene che differenza c’è tra i passaggi di stesura spaziale e tonale, ma anche la struttura delle paste, ad esempio di Paul Cézanne nel suo ciclo di montagne, ”Le Mont Saint Victoire” ed il ciclo delle “Maps” di Jasper Johns, o ancora, capire perché Jackson Pollock lascerà il tubetto ad olio per iniziare a dipingere con lo smalto da carrozziere , perché abbandonerà e si libererà dell’ombra di Picasso che non gli permetteva di evolversi…
Quindi l’analisi dovrà essere dettagliata, decennio dopo decennio, tenendo il passo aggiornato riguardo alla contemporaneità, fino ad arrivare ad esempio alla generazione graffitista. I graffitisti, da un lato, come fu per gli espressionisti astratti, erano ancora legati alle indicazioni di un grande surrealista che a New York City aveva lasciato grandi indicazioni, Sebastiàn Matta, ma riuscirono a reinventare nuovamente “il medium” iniziando a dipingere con le bomb spray . Da qui parte tutta l’analisi delle correnti antagoniste della prima metà degli anni ‘80 nei confronti di una pittura più brutale che saccheggiava a piene mani la storia e l’economia.
Dalle vicende di questi anni in cui vengono messe in atto delle nuove strategie pittoriche, da pittori come Dokoupil o Pat Steir, ma anche Wolfgang Laib, arriveremo alla mia generazione, che alla fine degli anni ‘80 ridiscute la messa in atto dei procedimenti pittorici, da cui la “process painting”. I miei compagni di strada: Ian Davenport e Callum Innes, che tra l’altro tiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Glasgow, appartenevano entrambi alla Young British Artists e si erano formati chi alla Royal Academy, chi alla Goldsmiths College. Io avevo studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, al corso di Pittura di Concetto Pozzati, che ricordo come un ottimo insegnante.
Programma didattico per un corso di Pittura
Negli ultimi 50 anni, la tradizione dei corsi di Pittura nelle Accademie europee, Colleges e Schools of Visual Art americani annovera nella sua storia una moltitudine di orientamenti contraddistinti prevalentemente dal momento storico e dallo specifico sentimento dell’arte contemporanea di quel dato momento.
Grandi maestri della Storia dell’Arte, come Roy Lichtenstein, hanno riconosciuto in più occasioni di aver studiato con profitto in quel dato “Black Mountain College” e con quel dato insegnante e quindi di essere stati in un momento della formazione allievi e studenti. Grandi maestri, per inverso, si sono dati all’insegnamento con dedizione tale da coinvolgere le più alte cariche del proprio stato nella propria vicenda educativa (mi riferisco alla cattedra di Joseph Beuys all’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf). Così come grandi maestri sono stati allievi e studenti, altri artisti meno noti sono stati ottimi insegnanti ed hanno avuto nelle diverse discipline cattedre importanti, che in certi momenti storici sono risultate innovative, in altri casi venivano chiamate sperimentali.
Come vedo un possibile corso di Pittura:
Esistono diverse scuole di pensiero riguardo al processo evolutivo della pittura. Io mi sono definito più volte “evoluzionista”. Ho sempre creduto che dalla seconda Modernità, intesa dal 1800 ad oggi, la pittura abbia vissuto un continuo processo evolutivo, che in certi casi tra Modernità ed Avanguardia non è stato sempre così semplice da identificare con chiarezza. Il mio interesse specifico parte per così dire dall’avvento dell’Impressionismo, cioè dal momento in cui Gustave Courbet e Edouard Manet consegnano il testimone alla nuova generazion di pittori e fotografi .
Da quel momento in poi, la pittura moderna intraprenderà un cammino che nel corso dei decenni scandirà l’alternarsi delle vicende stilistiche scaturite dalle tendenze.
(1840, 1880, 1900, 1910, 1930, 1950, 1960, 1970, 1990, 2010).
Colgo gli spostamenti delle tendenze come momenti in cui la pittura si è spostata nei sistemi della “tecnica”, “grammatica”, “anatomia”, “gestualità ”, “concettualità”, “indagine tonale”.
Primo anno del corso di Pittura:
La Pittura Moderna
Il rapporto con il “medium” e i media
Come primo capitolo di un corso di pittura contemporanea, inizierei con un’analisi dello spostamento direzionale che avviene all’incirca nella seconda metà dell’Ottocento, quando si abbandona la preparazione della tela a fondo scuro e si passa alla tela bianca, e quindi al successivo ingresso in negozio dei colori confezionati in tubetto ad olio.
Considerando che gli studenti del primo anno provengono per la maggior parte da Istituti Statali D’Arte e Licei Artistici e conoscendo i metodi d’insegnamento della pittura concentrerei il primo anno sulla messa in opera dei materiali: uso e conoscenza delle diverse grammature delle tele professionali, utilizzo e messa in pratica delle preparazioni su tele di lino di grandi dimensioni, gestione, progettazione e costruzione dei telai, tiraggio delle tele, uso del tiratela, uso dei colori ad olio in vaso per pittura di grandi dimensioni, miscele e preparazione degli oli per gestibilità dell’essiccamento e del volume ad alto spessore.
Gli studenti dovrebbero essere seguiti personalmente per capirne le poetiche, gli immaginari, i personali livelli di preparazione, rendersi conto quali hanno veramente temperamento artistico, senza sottovalutare quelli che a prima vista ne sembrino sprovvisti (potrebbero riservare sorprese gli anni successivi).
Dovrebbe essere fatto un lavoro di stretta collaborazione con il reparto di Storia dell’Arte per permettere allo studente di entrare in possesso gradatamente di una coscienza pittorica rispetto a quella che è la propria sensibilità, lo studio della tecnica e la collocazione di quella tecnica all’interno della storia della pittura.
Riguardo allo studio dei materiali, sarebbe bene approfondire le implicazioni concettuali dei materiali da mettere in atto e analizzare le differenze tra i materiali non solo sotto l’aspetto formale.
Il riferimento alla storia dell’arte riguardo all’utilizzo di un dato materiale può facilitare lo studente ad apprendere la sostanza concettuale del materiale preso in considerazione, un atteggiamento non lontano dalle indicazioni di Cesare Brandi* o se vogliamo da quelle di
Rosalind Krauss*.
*Cesare Brandi, Arcadio o della scultura, Eliante o dell’Architettura, Editori Riuniti
*Rosalind Krauss, Reinventare il medium: cinque saggi sull’arte di oggi, Bruno Mondadori
Secondo anno del corso di Pittura :
Espressionismo Astratto e avvento della Pop Art.
Come cambia in Pittura l’atteggiamento nei confronti dei materiali.
La reinvenzione del medium: ingresso degli smalti, recupero delle tecniche a encausto (Jasper Johns)*, serigrafia, fotografia, ready made ecc. (Andy Warhol) .
Gli studenti del secondo anno dovranno essere stimolati ad approfondire quelle che sono le proprie caratteristiche pittoriche. Lo studio riguardo alle personalizzazioni e utilizzo del “medium” dovrebbe essere affiancato anche ad un confronto riguardo ai linguaggi che studenti coetanei sperimentano in altre discipline ( performing art*, danza contemporanea, musica, architettura ecc. ).
Possono essere tentati al secondo anno i primi raggruppamenti spontanei degli studenti riguardo alle affinità. Sarebbe bene seguire lo studente di pari passo con il docente di Storia dell’Arte Contemporanea.
Non escludo, anzi favorisco, l’approfondimento di linguaggi paralleli che comunque siano in linea con la materia, quali ad esempio uso del video, (telecamera digitale o analogica), fotografia (sperimentazioni di chimica fotografica), indagine di recupero di materiali desueti a livello internazionale …
Agli studenti del secondo anno verrà richiesta un assidua frequentazione della vita espositiva cittadina (gallerie, centri d’arte, musei, open studios ecc. ).
Una delle tre giornate didattiche potrebbe in parte essere dedicata alla proiezione e allo spoglio di documenti da utilizzare e analizzare nella settimana.
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CONTEMPORARY PAINTING
ACADEMIC CONTENTS
Painting in New York City from ‘The Apartment at Washington Square’ to street painting (1950 – 1980)
Painting at the edge of the law: ‘the raids’
Contemporary painting and art as protest
The move away for easel painting, from Alfaro Siqueiros and Sebastiàn Matta to the Street Art Generation. Subsequently moving on to look at painting in the 1990s and how those generations went about capsizing the discipline’s artistic language.
The crisis of performance art in relation to sculpture. Xavier Le Roy and Charles Ray, the advent of Tino Segal and how choreography became part of the language of contemporary performance art, the concept of ‘Performing You’, feasible architectural spaces…
‘Art collectives and artistic independence’
In-depth analysis of the New York contemporary art scene, art collectives, the relationships between musicians, dancers, composers and choreographers, the New York scene from St.Mark’s Church to Movement Research
OBJECTIVES
‘Painting in New York, running a small studio’
An analysis of ideal, economically viable locations in New York from which to operate a small studio for 1 – 3 months, where to buy materials (the large Art Material Shops) and the gallery districts (visiting and attending openings)
History of the origins and evolution of a large New York gallery:
Leo Castelli Gallery from 1958 to 2020
Michele Maccarone, from 2002 to 2020
‘Iconoclasm and Site-specific art’
We will analyse how the concept of Site-specific art expands and constricts according to the place of installation, taking specific examples into account. For example: we will analyse Fontana’s work as a place of action for the advent of an event, comparing ‘Il taglio in campo rosso’ to Heizer’s rock in the Californian desert entitled ‘Levitated Mass’
How and when the iconoclastic gesture should come about inside the work we’re creating. The power and independence of colour, the liberation of colour, ready – made colour, theoretical study (il verde di tutti), Alighiero Boetti’s ‘Rosso Gilera’.
In-depth analysis of the figures of Cesare Brandi and Ragghianti, studied in connection with Rosalind Krauss and Hal Foster.
‘Study and analysis of pictorial materials, grammatical analysis of methods and signs’
‘Monthly tour of the Galleries and Museums of New York’
One day a week will be dedicated to visiting the web sites of the galleries and museums of New York – a useful activity not only for students who are unfamiliar with the city, but also for those who intend to visit New York for the first time. This monthly tour will allow students to develop a background knowledge of the neighbourhoods, locations and exhibition sites.
Planning and construction of the contemporary painting course website.
The current second year students are already involved in the planning of a course website. During the 2020/2020 academic year, photographs were taken to record each stage of the artistic process relating to the paintings and works. The photography was for the most part carried out by one student. The website will be operative in all languages spoken by the students enrolled on the course; currently English, Chinese, Farsi and Italian.
It has yet to be decided whether or not this site will run parallel to the Accademia’s official website, or whether is will be an independent website in its own right.
METHODS AND ACTIVITIES
Laboratory:
First Year:
As in previous years, first-year students will conduct an initial discussion with their teacher. Following this discussion, the students can then guide themselves independently around the methods of research and experimental study that the course encompasses.
‘Claude Monet: The evolution and deconstruction of painting’
During the 2019 / 2020 academic year two students participated in the course ’Claude Monet: Evolution and deconstruction of painting’. Over the course of the programme these students conducted an in-depth examination of the pictorial work by the great French Master. The book used for this course was ‘Monet’ by Arcangeli, and the students went on to produce large works using oil on paper. These students initially set out by tackling some small sketches by way of copy and reproduction. They conducted an in-depth study of how the theory of evolution and deconstruction has developed since Monet; hence artists such as Jackson Pollock and more recent artists such as Ryan Sullivan were also investigated in this context. The fact that the students were able to produce highly original works following this study of Monet highlights how important solid research can be to gaining a more profound artistic understanding. One of the students was subsequently able to produce a very individual large-scale painting that demonstrated clear evidence of reflective painterly research.
For the 2019/2020 academic year links have been set up with the Monet Marmottan Museum in Paris. These connections mean that the student will be able to study the works first-hand and access official photographic material in order to study a large – scale ‘Water Lilies’.
‘Second Year’
‘Paint before Painting’
The painting course for the second year will focus on the idea of carrying out an in-depth analysis before the actual act of painting. Given that the ‘Act of Painting’ is independent of the materials used to complete a work, this precise conceptual moment will be investigated in detail.
‘Awareness and Action’
For the 2019/2020 academic year Contemporary Painting course, students will investigate the ways in which performance is connected to painting. Using the famous text by Paul Valery ‘Degas, Dance and Design’, the students will be encouraged to scrutinize the performance method that originated in ‘Contact Improvisation’. By basing their research on ‘Body Awareness’, students will acquire a deeper knowledge of the procedures of performance art.
Study of cross-contamination between contemporary dance and contemporary painting. Here the student can expound upon the notion of treating the actual act of painting as something external to painting itself. Group work and group orientation is encouraged for second year students.
‘Land Painting and Real animals’
During the 2019 / 2020 academic year, all students enrolled on the course will be invited to further their knowledge of the relationship between the natural world and painting and pictorial behaviour.
The possibility to study real animals is particularly recommended for students interested in anatomical study or the pictorial relief of reality. The broadening of theoretical knowledge will go hand in hand with all of the formal and experimental painting experiences that will be covered during this study section.
Final Exam
‘First and second year exams: evaluation methods’
Given that this degree program as a whole is a platform for study, the first and second years will involve a substantial amount of teaching. Participation is at the student’s discretion, although rash attitudes relating to attendance are discouraged and in fact the student will constantly be required to provide updates concerning the development of their work. Group work and team building are considered to be of the utmost importance. The students will be assessed globally in terms of how the course has furthered their knowledge and how they have followed and carried out the specifics of the course program. This will also take into account alterations to the program in the event that they have been deemed necessary.
At the end of the academic year, the work produced by the students will be displayed in the Painting Pavilion of the Accademia as part of a real ‘Collective Exhibition’. Throughout the year, each student will have a space or two at their disposal where they can carry out their work. Given that each student will be required to document their progress and the development of their theoretical knowledge of painting throughout the academic year, these allocated spaces might include literary documents, various texts, pieces of music, film clips and so on, in addition to the paintings.
The first year and second year exam involves the students presenting their own course exhibition. The grade awarded will be a group grade, given that the presentation of the work is a group project. Each student is therefore assigned a grade reflecting the overall grade awarded to the group. During the presentation of the work, members of the examining board and visitors to the exhibition will have the chance to talk one-on-one with the students in front of the work on display.
The following aspects will not be taken into consideration regarding the final grade: Manual ability, style, good attitude or talent, speed of carrying out works, level of preparation and technical knowledge of painting and drawing. However, the willingness to research and gain a deeper understanding of painting and study in general will be taken into account.
‘Third year: Thesis and evaluation methods’
The students of the third year are considered to be in a position of authority. They will be required to think of themselves as painters working within their own studio, and must plan their thesis as if it were an important undertaking such as a large-scale personal exhibition. It is recommended that the third year student develops all aspects of authorship, and they will be required to plan the presentation of their painting thesis, selecting a location within the Accademia that is formally adequate for the installation of their work.
The third year thesis will be graded in a different way to the work of the previous years. Each young artist will receive a theoretical judgement and grade based on their individual artwork. The young artist will prepare the painting thesis as they would a real, important personal exhibition. It is recommended that the student conduct an in-depth analysis of their project, beginning with the initial idea and moving on to consider the theoretical, philosophical and poetic fundamentals and the more intimate stages of the project such as small drawings, notes, small images and objects – in short, anything that has to do with their work.
The student will be involved in selecting the location within the Accademia where the formal ‘vision’ of their practical work will be displayed. During the academic year, each student will complete a theoretical thesis, and any editorial support they might need such as paper, electronic devices and chemical substances must be taken into consideration.
The students will be appraised both individually and as a group.
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